Non è vero che le guerre si possono o vincere o perdere. Le opzioni in campo sono quattro, non due: vincere con onore, vincere con disonore, perdere con onore, perdere con disonore. Zelensky, quand’anche non riuscisse a vincere, preferisce perdere con onore che non con disonore, lasciando a Trump e Putin la medaglia di spregevoli vincitori con meritatissimo disonore, al quale la Storia saprà dare il dovuto rilievo. Ci si attendeva un faccia a faccia tra Capi di Stato, ieri a Washington. Ma, inspiegabilmente, gli Americani si son presentati in due: Don Rodrigo Trump spalleggiato dal suo Bravo Vance. Due contro uno: vigliacchi anche quando giocano in Casa (Bianca)! Tre, contando lo spettro di Putin, aleggiante nella Sala Ovale per tutta la durata dell’incontro; quando, più volte, Trump ha invitato l’inospitato ospite a prostrarsi e a dimostrarsi «riconoscente» nei confronti del dittatore russo. Quasi a voler certificare che, se l’Ucraina dopo tre anni di resistenza...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.