Sostenere di preferire la pace alla guerra è come sostenere di preferire la salute alla malattia. Un’osservazione di dimensioni talmente minute da trovar spazio anche nelle scatole craniche meno spaziose. Non è dunque un caso che a negare l’aggressione dell’orso putiniano siano le stesse anime candide che continuano a negare l’esistenza del Covid: per il virus bastano due gocce di vitamina C e un po’ di acqua ossigenata, per la guerra non c’è che da sedersi al tavolo della pace. Trovandolo. Checcevo’? Ci vuole che tanto il Covid che Putin siano d’accordo. Il Covid non lo è, e solo l’arma del vaccino, dopo due anni di combattimenti, è riuscita a fargli piegare la testa, con non pochi sacrifici e rinunce da parte delle popolazioni. Saranno sufficienti l’arma delle sanzioni e il coraggio del popolo ucraino per piegare la testa a Putin e – non di meno – al drago cinese che gli protegge le spalle?
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.