Seduto sulla riva del fiume, dove pazientemente attende di veder passare il cadavere dei nemici, il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping ha colto di sorpresa il mondo stringendo la mano al Primo Ministro della Repubblica dell’India Narendra Modi, relegando con tal gesto Vladimir Putin, autosupposto protagonista dell’incontro, ad un più umile ruolo di decorativa comparsa. Ruolo che meglio si addice a chi è padrone di una nazione vasta e ricca, ma primitiva e disabitata (meno di 150 milioni di abitanti), quando le due maggiori potenze industriali dell’età contemporanea, India e Cina, ne contano complessivamente ben 2,86 miliardi. Diciannove volte più della Russia. Sbarcato in Cina da padrone, Putin torna in patria da servitore: fornitore di gas, petrolio ed altre materie prime a due Paesi (India e Cina) che sanno come trasformarle in ricchezza. Anziché in armi e in pessima vodka. Da acclamato comproprietario del mondo, in Alaska, ad umile benzinaio alla pompa...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.