Eleggere un nuovo Papa è un po’ come scegliere un nuovo presentatore per uno show televisivo di successo: spetta a lui dimostrare d’essere all’altezza del compito, e non viceversa. Tanta è la forza dello spettacolo, in scena da due millenni. E il nuovo conduttore dovrà necessariamente coniugare tradizione e novità, passato e presente, vecchio e nuovo pubblico. Con un lungimirante sguardo al futuro. Papa Leone XIV parte bene. Col nome giusto per azzannare là dove serve il Pannocchia e i suoi sodali, giocandosela in casa (bianca). Terzomondista quanto basta per mantener vivo l’afflato bergogliano in difesa dei deboli, colto e sapiente come ci si attende da un emulo di Agostino d’Ippona. Difficile accusarlo di «non avere le carte». Possibile che spetti stavolta a un discendente di Pietro, e non ad un laico, il compito storico di rabberciare un’Occidente ancora una volta proteso sul baratro della follia, coi tanti feroci nemici – all’esterno e ancor più all’interno – pronti a s...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.