Il caso Tony Effe, il rapper con più scritte addosso di un muro di Roma, chiamato dal Campidoglio per esibirsi nel concertone di fine anno ed infine ripudiato per via dei testi sconvenienti delle sue canzoni (senza che nessuno avesse precedentemente avuto l’accortezza di ascoltare) apre uno squarcio di luce su una delle tante anomalie italiane: arte gratis a piene mani, pagata con i soldi pubblici, in cambio di un rigido controllo sui contenuti. È uno dei tanti aspetti di quella campagna elettorale permanente che quotidianamente riempie le pagine dei giornali del Paese, altrove destinate invece alle notizie. In nessun’altra parte del mondo qualcuno si sognerebbe di distribuire musica senza far pagare un biglietto il cui prezzo, nei primi posti, può facilmente oltrepassare i mille euro. Per quanto dispendiosi, i tanti festeggiamenti che il mondo comunque apparecchia per salutare il nuovo anno non prevedono l’esibizione gratuita di star internazionali, ma fuochi d’artificio, lumin...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.