È in atto il genocidio del popolo palestinese. Falso. Se si trattasse di un «genocidio», ossia della sistematica eliminazione di un’intera popolazione appartenente ad una determinata «razza» o etnia, sarebbe per Israele assai più facile perpetrarlo sull’intero territorio palestinese, disarmato e non fortificato, che non nella caserma sotterranea di Hamas a Gaza. Sarebbe per Israele molto più agevole rastrellare casa per casa quei Palestinesi che pacificamente vivono e lavorano nei quartieri di Tel Aviv e Gerusalemme, o nei più sperduti villaggi della Cisgiordania, tradurli nelle carceri o nei campi di sterminio e lì sistematicamente affamarli, torturarli ed ucciderli. Non diversamente da quel che fece un tempo Hitler nei loro confronti. Non diversamente da quel che ha fatto Hamas il 7 Ottobre. Rispondere militarmente agli attacchi dei filoiraniani di Hamas, ammassati all’interno dell’angusta striscia di Gaza, per quanto possa infine rivelarsi cruento non potrà mai configurarsi come
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.