Si chiamerà pieffe il nuovo piddì di lotta e di governo, ma incapace di governare la lotta: quella fra i mille rivoli, correnti, rivoletti e scarichi fognari che scorrono al suo interno, pronti a contendersi la poca acqua rimasta anziché scavar nuovi pozzi? Dicesi «pieffe», perché la medesima lettera «F» identifica sia l’uno che l’altro vessillo che le due opposte ali del partito van sommariamente cucendo in vista dell’atteso congresso: quello dei Francescani e quello dei Faccendieri. I primi, inconsolabili orfani di una classe operaia che non c’è più, si illudono di poter utilizzare i poveri in sostituzione di quell’antica specie protetta, e nel far ciò si ritrovano inconsapevolmente a percorrere quel medesimo sentiero battuto negli ultimi duemila anni dall’ultradestra cattolica, baciarosari da Papeete inclusi. E come novelle dame di San Perdenzo, al servizio degli ultimi, in una deriva antidemocratica che antepone i diritti delle minoranze alla primazia della maggioranza, finiranno
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.