Putin affila i missili. Un ipersonico Oreshnik costa quanto una villa a Portofino ma dura molto meno. Distrugge quanto sei bombardamenti aerei ma, soprattutto, lo lanci dal comodino del letto e non rischi la pelle. Anzi: non rischi nulla. Se non che qualcuno te ne tiri di rimbalzo uno più grosso. Tante spese e tanto affanno per metter le mani su uno staterello come l’Ucraina, povero, disarmato e ventotto volte più piccolo della santa madre Russia? Se fosse vero, ci sarebbe da interrogarsi non solo sulla lucidità mentale di Putin (offuscata da un pezzo) ma anche su quella dei generali e dei reggibanana che gli ronzano intorno, neppure in grado di comprendere quale figura barbina sia quella di un orso gigantesco che in mille giorni non riesce a divorare un piccolo scoiattolo. Dev’esserci dell’altro. E quell’altro, come già ipotizzato altrove , è quell’unico bene che alla Russia manca, e che neppure è in grado di comprare: il mare. O meglio: i mari. Il Baltico, il Mar Nero... Magari un p
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.