«Disastro Meloni». Agitare nell’aula della Camera un pugno di fotocopie A3 decorate con quei due nomi, uno comune e l’altro proprio, è tutto quel che un’opposizione divisa, impotente e imbelle è ieri riuscita a fare, in occasione del voto finale sulla manovra finanziaria del governo. «Una manovra di promesse tradite e tagli, sbagliata, di austerità, che non interviene sui salari, tra i più bassi d’Europa, ma aiuta i ricchi», è tutto quel che ha saputo opporre la deputata Elly, di professione aiutata ricca. Eppure, di quelle «promesse tradite» avrebbe dovuto esserne felice, anziché inviperita, dal momento che il «tradimento» danneggia colei che non le ha mantenute, mica chi le denuncia. E felice dovrebbe esserlo dei tagli, volti a contenere la spesa, così come del fatto che la manovra aiuti i ricchi: la fascia sociale alla quale ella-elly appartiene. Quanto ai «salari» (scomparsi pressoché ovunque e sostituiti dagli «stipendi»), figli di un’Età Industriale estintasi da...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.