Un bullo con la pochette elegantemente ripiegata nel taschino del doppio petto non lo si vedeva dai tempi di Al Capone, e ovunque ci saremmo aspettati di vederlo tranne che a Roma, nelle vesti di un ex presidente del Consiglio e neo presidente dello zoo – pardon: bioparco – a cinquezampe. Deve aver studiato assai, il guardarobiere pugliese, nel tentativo di interpretare credibilmente il difficile ruolo del cattivo. In parte c’è riuscito. Ma con la voglia di strafare tipica dei principianti, alla fine si è rivelato cattivo innanzitutto con se stesso. Al momento, infatti, pare che dalle sue intemerate abbia guadagnato ben poco. Un po’ come quel mendicante della storiella che, smesso per una volta il consueto fare umile e accondiscendente di chi ha tutto da chiedere e nulla da offrire, bussò un giorno con particolare determinazione, quasi con violenza, all’uscio di un notabile del villaggio. All’affacciarsi sulla porta del padrone di casa, irritato da tanto fracasso, il questuante
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.