Non solo il re. Anche (e soprattutto) i sudditi sono nudi, nell’età della comunicazione globale. Non più comunicazione di massa (meglio sarebbe dire: «alle» masse), ma «tra» le masse. Comunicazione reticolare ( web ) e non più piramidale (radiotelevisiva). Tra masse onnivedenti, onniudenti, ma non per questo onniscienti. Anzi, al contrario, talmente inette, disorientate e impaurite – nel riconoscersi prive dei minimi strumenti necessari per interpretare una realtà che per la prima volta in vita loro intuiscono esser più vasta, sfaccettata e complessa di quanto erroneamente credessero – da perdersi nella disperata ricerca di un (inesistente) colpevole, diverso da sé, della propria incapacità di comprenderla. Incapacità altrimenti chiamata «ignoranza». Dall’ignoranza son nati gli dei. E i démoni. E i grandi capi. Quando nessuno poteva spiegare l’esistenza del sole o della luna, del moto ondoso o dei venti, il Sole e la Luna erano numi da adorare, e così il Mare e il Vento. Poco è cambia
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.