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Visualizzazione dei post da dicembre 11, 2022

La pacchia

Fra le molte promesse tradite dal nuovo governo che tanto nuovo non è, la prima ad affondare tra le fameliche fauci dei neoappoltronati è stata quella «fine della pacchia» prematuramente annunciata, con strilla a salve, dalla neopresidenta Meloni: ortaggio e ostaggio della  vorace malapolitica che le brulica intorno.  La pacchia, in realtà, è appena iniziata. Per alcuni. Ce lo conferma la neoministra agli Affari Propri, quando auspica l’occupazione di quei pochi metri di demanio marittimo ancora liberamente accessibili: sottraendoli a quelli che in tempi non sospetti venivano chiamati «bagnanti» ma che la ripulitrice di spiagge chiama oggi «tossicodipendenti», a dispetto dei quintali di coca che animano le giornate di chi invece frequenta certi pretenziosi stabilimenti balneari . Il dichiarato intento è quello di salvaguardare l’«italianità degli spaghetti con le cozze in riva al mare», assediati dalle «multinazionali» desiderose di spacciare invece birre e panini. Quasi che gli italia