S’era presentato come ministro del Merito, si è rivelato il ministro dell’Avrebbe Meritato. Avrebbe meritato un lungo applauso, se davvero fosse riuscito a eradicare il telefonino dai banchi della nostra scuola pubblica, dove l'attrezzo raccoglie assai più attenzione del professore in cattedra. Ma così non è stato. Il meritevole immeritorio ha ceduto anch’egli all’italica ipocrisia della minaccia a mano disarmata, dell’obbligatorio ma non troppo, del semaforo quasi rosso o quasi verde, purché mai veramente rosso, mai veramente verde. Ci aveva già provato nel 2007 un non illustre predecessore, con una direttiva ministeriale che lisciava il pelo agli scolari, strizzava l’occhio ai genitori e scaricava ogni iniziativa sui presidi, finendo col mazzolare unicamente i docenti: soli destinatari di un perentorio divieto all’uso del telefonino, esplicitamente inserito nel contratto nazionale di lavoro. Quindici anni dopo, una circolare ministeriale sedicente «nuova» di un ministro aspir
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.