La prima gallina che canta ha fatto l’uovo, insegna l’antico detto. Ma quando il primo ad innalzare i propri versi al Cielo è un galletto, notoriamente inabile all’ovulazione, che mai dovremmo pensare? Mancano pochi giorni all’ultima settimana pre-elettorale: quella delle bombe mediatiche, delle accuse di ladrocini e molestie, delle rivelazioni su irreparabili peccati di gioventù e d’infanzia, dei gossip su variopinti amori e discutibili amicizie. Bombe a orologeria tenute in serbo per mesi e pronte ad esplodere sino a pochi minuti prima del voto. Il primo ordigno, confezionato con trecento esplosivi milioni di euro made in Cremlino e indirizzati ai putiniani di mezzo mondo (occidentale), è esploso in USA, ma più d’un frammento è piovuto anche in Italia, pizzicando la coda non ovipara del galletto di cui sopra. L’alto chicchiricchì , raccolto e amplificato dalla stampa locale che già lucidava lo spiedo accingendosi a spiumare il pollo, non ha avuto esiziali conseguenze solo perché v
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.