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Visualizzazione dei post da maggio 28, 2023

Lezioni di Armocromia

NERO. È il colore della Meloni. O meglio, per esser precisi, il nero non è un colore, ma è al contrario l’assenza di qualsiasi colore.  Non esprimendo una tinta ben definita, il nero è quanto di meglio si possa immaginare per favorire ogni sorta di alleanze, indipendentemente dalle diverse posizioni di ciascuno: «viva la NATO» o «viva la Russia» possono tranquillamente convivere, così come mafie e legalità, o anche «più bonus , meno tasse».  Il nero, insomma, è un (non)colore che piace.  A patto che in nero, e non in rosso, siano anche i conti in banca degli adepti. Non necessariamente quelli dello Stato. BIANCO.  All’opposto del nero, il bianco è la somma di tutti i colori. Anch’esso è quindi particolarmente adatto per tener cucite insieme le più disparate idee e le più contrastanti visioni del mondo.  Non a caso è stato per lungo tempo il colore della Democrazia Cristiana: un partito di massa che sotto il segno della croce riusciva a raccogliere di tutto e di più: santi a caccia di n

I furbi e i fessi

Che cosa, in Italia, distingue un furbo da un fesso? Fesso è colui che getta il sacco con l’immondizia dal finestrino dell’auto in corsa e, scoperto, viene sanzionato e pubblicamente svergognato.  Furbo è colui che getta il sacco con l’immondizia dal finestrino dell’auto in corsa e, mai scoperto, comprende di poterla far franca e del suo mal agire pubblicamente si vanta.  Non è dunque il gesto, e neppure la persona, a determinare l’appartenenza o meno di un individuo a questa o a quella delle due opposte categorie, quanto piuttosto l’efficacia dei controlli. I quali non competono a chi redige le leggi (il Parlamento: potere legislativo), ma a chi per compito istituzionale è tenuto ad assicurarne l’efficacia (il Governo: potere esecutivo).  È dunque il Governo, a livello centrale, affiancato da Regioni e Comuni in ambito locale, che con la propria azione/inazione decide  chi può fregiarsi del titolo di «furbo» e chi dovrà invece rassegnarsi all’etichetta di «fesso».  Il lato positivo de