Chiamatelo zoo, o anche eufemisticamente «bioparco», ma nessuno è più entusiasta di quei bambini che la ventura di visitarne per la prima volta uno. Grandicello o ancora in culla, più o meno inconsciamente qualsiasi bimbo percepisce all’istante come anche il più grosso, il più bello, il più dotato, il più feroce degli animali sia comunque inferiore ad essi. Il bimbo intuisce che non potrà mai volare come un’aquila, arrampicarsi come un babbuino, guizzare come un delfino o aver la forza di un orso, ma dal confronto esce sempre e comunque vincitore: tutti gli animali non hanno nel muso che una sola espressione, emettono un verso soltanto e possiedono una sola abilità. Un bimbo, al contrario, è sin dalla nascita capace di mille espressioni e sonorità, prova gioia e dolore, si esprime con il riso o con il pianto, cerca di migliorarsi costruendo nel tempo un proprio piano di sopravvivenza, che nell’animale è invece predeterminato e istintivo. Nella sua minuta fragilità, un bimbo di fro...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.