Tra le poche novità sbocciate dal terremoto elettorale europeo, manifestatosi nella già terremotata Italia in forma (per fortuna) di lieve bradisismo, va certamente considerato l’inatteso risultato personale di Antonio Tajani, a capo di una lista in memoriam intitolata nientepopodimemoché alla poco rimpianta figura di Silvio Berlusconi. Delle tre formazioni che avanzano, è quella la sola mostratasi in grado di crescere senza l’aiuto esterno di carcerati o generali d’armata, giovandosi soltanto dell’urna cineraria di cui sopra. Condotta alle urne. La quale, con ragionevole probabilità, ha forse finito col sottrarre qualche voto, piuttosto che conquistarne di nuovi. Merito del vivo, dunque, più che del morto, se Tajani si è rivelato idoneo a proporre la rinnovata immagine di una vera Destra, conservatrice e non rivoluzionaria, lontana da quel manifesto neofascismo che pare invece animare altre forze della stessa maggioranza. Un Tajani più vicino a Cavour che non a Starace, insomma,
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.