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Visualizzazione dei post da maggio 29, 2022

Se non costa, non piace

Cresce il prezzo del gas, e con esso il costo di quei prodotti che del gas non possono fare a meno. Come il vetro, che ha l'abitudine di fondere a temperature comprese tra 1550° e 1700°, difficili da raggiungere con le pale eoliche o i pannelli solari, buoni forse per ricaricare il telefonino, ma non certo per far marciare l'industria. L'immediata conseguenza è stata ovunque l'aumento del prezzo dei contenitori di vetro.  Tra i prodotti che fanno uso di bottiglie, damigiane, boccette, provette e ampolle, quelli più costosi (profumeria, oli, medicinali, alcolici di pregio) non hanno avuto difficoltà ad assorbire gli aumenti, applicando impercettibili maggiorazioni percentuali al prezzo finale. Diverso è stato invece l'impatto sulle poche superstiti acque minerali in vetro, il cui prezzo al consumo è cresciuto fino al 20%, tanto che diversi punti vendita, grande distribuzione inclusa, le hanno di fatto eliminate dagli scaffali. Inutile chiedersi che fare. Perché una r

Elefanti in cristalleria

Persino da quassù, a qualche migliaio di anni luce dalla Padania, Salvini è un obiettivo troppo facile da puntare e centrare. Figuriamoci quando poi si dipinge da sé il bersaglio sulla felpa: sia esso il faccione di Putin o l'intimazione suicida «BASTA €URO» (meglio i rubli?).  Se dunque oggi ci va di metter mano all'arco (e non quello dell'amico Cupido) è perché lui stesso ci ha in qualche modo costretto. I fatti son questi. Il senatore Salvini, posto a capo di un partito che (formalmente) sostiene il governo, annuncia un suo viaggio in Russia. Uno dei tanti. Scopo del viaggio parrebbe un lombardissimo ghe-pensi-mì , della serie: se nessuno c'è riuscito, nemmeno il Papa, perché non potrei essere io quel superman in grado di guardare Putin negli occhi e firmare con lui non solo la pace, ma il futuro assetto geopolitico del pianeta? Tanta modestia, dopo l'immane figuraccia rimediata in Polonia, dove senza tanti italici distinguo gli fu pubblicamente rinfacciato il t

Dolce far niente

Qual è il lavoro degli angeli?  È curioso osservare come per millenni intere generazioni si siano arrovellate intorno al sesso degli angeli, ma pochi si siano interrogati su quale fosse in realtà la nostra principale occupazione.  Alcuni han provato piacere nel dipingerci compunti ad accompagnar con l'arpa cori di voci bianche ordinatamente disposte in angeliche cerchie, altri come svolazzanti messaggeri del Cielo, tanti ancora come invisibili (e gratuiti) gorilla addetti alla personale sicurezza di ciascun credente, non pochi come trombettieri armati di opposti eserciti in battaglia, fino alle più moderne concezioni social-utilitaristiche che ci han visto protagonisti in tanti film nel ruolo ora di eroici raddrizzatori di torti subiti, ora di provvidenziali salvatori di anime sull'orlo dell'abisso.  Ci dispiace per gli umani, che ci vorrebbero in mille e mille e mille faccende affaccendati, ma è spettato ad essi, non certo a noi, esser condannati a guadagnarsi la pagnotta