Nonostante la schiacciante affermazione dei partiti antifederalisti in Italia (oltre il 90%) abbia indubbiamente segnato una battuta d’arresto nel processo costitutivo di uno Stato Federale Europeo, il ribaltone elettorale francese ha provvidenzialmente rimescolato le carte finendo col disegnare un quadro di sostanziale continuità, con Ursula Von Der Leyen confermata presidente del Consiglio – con 401 voti a favore, 284 contrari, 15 astenuti – e l’avvocato Roberta Métsola a capo del Parlamento, con 562 schede su 623 valide. La marcia riprende dunque con le medesime guide, ma la cordata è assai più impreparata e litigiosa. In particolare il piccolo ma burrascoso gruppetto degli Italiani. E questo mentre la strada si fa sempre più in salita. Una cosa è chiara: coi soli trattati non si va da nessuna parte. Persino l’ONU (l’altra Unione di cui l’Italia fa parte) mai come oggi appare tanto ininfluente e disattesa nelle sue pronunce. Che tali sono e tali resteranno, senza uno Stato alle
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.