Che Agosto sia un mese poco propizio per le campagne, minacciate da incendi, siccità e colpi di sole, è un fatto che ben s’attaglia anche alle campagne elettorali, non soltanto a quelle coltivate. Pare infatti che il caldo e il dolce far niente, insieme col maggior senso di libertà e a un aumentato desiderio d’apparire e di spendere, finisca in qualche modo con l’annacquare quel carburante di cui ogni competizione elettorale si alimenta: un mix di false promesse, nemici immaginari e paure amplificate. — Votami! Ti raddoppierò la pensione e ti dimezzerò le tasse! — Votami, o vincerà l’uomo nero! — (e pazienza se stavolta è una donna). — Votami, o in pochi giorni questo Paese andrà incontro al disastro, e tu con esso! Questi sono gli ami distesi ad ogni tornata elettorale nella speranza che i più abbocchino. Ma quando ciò accade nel mezzo dell’estate, mentre un’abbondante metà della popolazione viaggia per lo stivale ed osserva coi propri occhi l'autentica realtà che lo circonda,
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.