Ha fatto ’a mossa , il tirabusciò del terzo millennio. Dimissioni immediate da sottosegretario, indignato dalle osservazioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (in dialetto parlamentare: Antitrust) circa l’incompatibilità tra incarichi di governo e attività professionale e, qualche secondo dopo, l’ancor più immediato ritiro delle medesime. Quando ancora scrosciavano interminabili, da destra e da sinistra, lunghissimi applausi di liberazione e di sollievo. «Dimissioni? Le ho solo annunciate: la mia agonia sarà lunga», è insieme la spiegazione e la minaccia. Il rilievo è quello di conflitto di interessi, in violazione della cosiddetta legge Frattini (L. 215/2004). In particolare l’art. 2, lett. d), laddove è statuito che «Il titolare di cariche di governo, nello svolgimento del proprio incarico, non può […] esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.