Fermi tutti! Non è quello! Non alzate il ditino nell’urgenza di cacciar fuori quel falso pensiero tanto mendacemente impressovi nel cervello e mai così lesto ad evadere dalla punta della lingua. Non è quel che vi han fatto credere. La più antica professione del mondo è indubbiamente quella del giornalista. Perché già prima (assai prima) che da un’inutile costola di Adamo nascesse la dolce persona di Eva, futuro bersaglio di tanti tristi maschili epiteti, già c’era qualcuno che osservava, annotava e trascriveva ogni minimo dettaglio. In quel diario del mondo, numero unico, oggi raccolto sotto il nome di Bibbia. Tracce di questa ancestrale origine è facile trovarle in molti fra coloro che si si sforzano di perpetuare ai giorni nostri quell’antico mestiere. Sopravvissuto tanto alla distruzione del Tempio (l’edicola) che alla francobollizzazione del prodotto, progressivamente contrattosi dallo storico formato lenzuolo al più modesto fazzolettino, passando per il tovagliolo, fin...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.