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Visualizzazione dei post da ottobre 23, 2022

Sotto la foglia ogni vergogna alligna

Chi ha votato l’ortaggio confidando in una politica di ordine e legalità, come reagirà davanti a una politica di sbracamento a 360° (largo alla mafia balneare e del contante), abusivismo edilizio (vai col 110%) e del liberi tutti (niente multa ai no-vax, falsi medici reintegrati in servizio e condono tombale a chi non ha mai pagato le tasse)? Non reagirà. Perché, sotto sotto, gli elettori di questa sedicente destra fermamente nazionalista ma così attenta al sociale (nazionalsocialista?) proprio quello segretamente chiedevano: via la destra in giacca e cravatta di Mario Draghi, difensore della legge, dell’onore e dei conti in ordine, e avanti la destra in felpa e jeans di chi occupa edifici pubblici e privati, sbeffeggia la legge, non paga né tasse né affitto, sfreccia a 180 in autostrada e parcheggia sui marciapiedi in città.  Che i fautori della legalità siano in realtà una minoranza rispetto agli apostoli della sregolatezza, è cosa nota a chiunque si diverta ad osservare quel buffo P

Con tanti contanti

Se è vero che i fatti parlan più delle parole, le prime incerte gesta del neonato governo intonano un dissonante coro dove ardite velleità, crassa ignoranza, malafede e malaffare spandono nell’aria sgradevoli quanto disarmornici suoni.  La montagna ha dato dapprima alla luce i due topoloni spediti a presiedere Camera e Senato, membri onorari della famiglia Addams, quindi ha provveduto a brandizzare un pugno di ministeri ribattezzandoli a propria immagine e somiglianza (la lingua inglese per difendere i prodotti italiani!). Ora ci stupisce col far suo il sogno di ogni criminale: elevare la soglia che limita l’uso del contante.  Chi si è finora ritrovato a dover trattare in criptovalute l’acquisto di partite di droga, lo smaltimento abusivo dei rifiuti, l’acquisto in nero di beni mobili ed immobili, l’onorario del killer o il container di ero&coca, adesso sa di poterlo fare non più soltanto in Bitcoin, ma anche in Euro! Chiunque sogni un’Italia migliore non può non domandarsi se un

Ali pesanti

Du’ Meloni! Son proprio due differenti Meloni quelle che, prima del voto di fiducia in Senato, tendono l’orecchio ora alle promettenti rassicurazioni di un Renzi, ora alle patetiche paternali di un Berlusconi ligio all'immutabile copione. La prima visibilmente sorpresa, lusingata e divertita dall’inattesa dichiarazione di non ostilità del Tosco, la seconda apertamente annoiata e sbadigliosa dinanzi alla prevedibile replica degli infiniti pipponi del bungobungo sorpassato a destra.  Parole di sincera apertura, quelle di Renzi, che annuncia un’opposizione non pregiudiziale, ma circostanziata e puntuale, con la graditissima promessa di una manciata di voti in vista di una possibile riforma presidenzialista, antico sogno infranto del baldo Italiano (ancora miracolosamente) Vivo.  Lagne di padre dimenticato e abbandonato, invece, quelle del neosposino putativo, impettito nella ben stirata veste di creatore onnipotente: lui che ha dato vita alla destra dal volto umano, che ha rappacifica