Cosa rende tanto differente l’Italia al cospetto degli altri Paesi dell’Area Schengen, a parte la contiguità geografica col Vaticano – regno extracomunitario assai attento a proteggere i suoi 3,2 km di frontiere – e il dono di confini pressoché invalicabili: il mare che la circonda e la catena alpina che come una muraglia la racchiude? Cos’è che fa sì che quelle frontiere tanto naturalmente protette siano di fatto alla mercé di chiunque, a fin di bene o a fin di male, intenda violarle, seppur con l’ausilio di quei traghetti di Stato che fan da scafisti tra Lampedusa e la Sicilia (una volta e mezzo più distante che non Lampedusa dall’Africa)? Quel che determina la differenza è un articoletto di legge che solo l’Italia ha ritenuto opportuno inscrivere nella prima parte della propria Costituzione. È l’art. 10, che in quattro brevi commi così statuisce: ~~~~~~~~~~~~~~~~~ • 1. L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.