Tra circa due mesi, il 5 Novembre 2024, i 538 Grandi Elettori dei 50 Stati USA voteranno il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Designati i due contendenti, nella persona (si fa per dire) di Donald Trump ed in quella di Kamala Harris, ciò che al momento pare delinearsi all’orizzonte è un serrato testa a testa che, salvo inciampi o altre sorprese, minaccia di protrarsi sino alla proclamazione del nuovo ospite della Casa Bianca. Su un solo risultato ci sentiamo di scommettere, sicuro com’è al cento per cento: il 5 Novembre a vincere sarà un Americano. Proveniente da uno di quei 50 Stati USA e portatore di idee che spaziano da quelle (ristrette) del cowboy pioniere nella prateria, circondato da nemici, fino ai miracoli della Silicon Valley, passando per Hollywood, Woodstock, Miami, Las Vegas. Sarà un Americano. E pazienza se in Europa molti preferirebbero (o pretenderebbero) che, anziché in USA, fosse invece nato al Polo e si chiamasse Babbo Natale: buono per natura e provvi
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.