Una prevedibile nota diploacrobatica dell’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede ha spento le scintille da lui innescate qualche giorno prima col definire «riprovevole» una dichiarazione del cardinale Parolin, che criticava a nome della Chiesa la «sproporzionalità» delle operazioni militari a Gaza a scapito della sicurezza della popolazione civile. Una scivolosa arrampicata sugli specchi scarica oggi quell’«incomprensione» su un supposto errore di traduzione. E l’aggettivo « regrettable », che ogni dizionario si ostina a voler tradurre come «deplorevole», «disdicevole», «deprecabile», «spiacevole», «increscioso», è stato a fin di bene degradato al più innocuo quanto inedito significato di «sfortunato». Le vie del Signore sono infinite, e uno scontro tra religioni nate da un medesimo Dio al medesimo indirizzo postale sarebbe di questi tempi alquanto inopportuno. Basterà il velo pietoso di una traduzione compiacente per rasserenare gli animi tra Roma e Gerusalemme? Al fondo dell
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.