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Visualizzazione dei post da gennaio 15, 2023

Non è stato Nettuno!

Colpa di Nettuno? No: colpa di Mennuni.  Porta la firma di Lavinia Mennuni, senatrice targata FDI, l’emendamento butta-in-caciara che cancella di fatto il termine che l’Italia si era imposta per ottemperare alla direttiva europea (2006/123 CE) sulle concessioni demaniali dello Stato, oggi assegnate per amicizia o simpatia e in breve tempo sconfinate nell’usucapione di fatto. Da sedici lunghi anni l’Unione Europea chiede all’Italia di adeguarsi a quelle basilari regole di democrazia e trasparenza a cui gli Stati dell’Unione sono tenuti nella conduzione del patrimonio pubblico, e dunque alla necessità di assegnare le concessioni di beni e servizi non per legami di parentela, di partito o di mafia, ma – udite udite! – con pubbliche gare d’appalto.  Fra i tanti concessionari, alta si è levata la voce dei cosiddetti «balneari», ossia di coloro che con le più svariate motivazioni occupano da decenni le più attraenti spiagge italiane, traendo profitto non certo dal loro «lavoro» di noleggiato

Carobenzina?

Non è una consolazione saperlo, ma in quel lontano 1970 in cui si sciolsero i Beatles, quando ancora esisteva una differenza tra salario e stipendio e il ceto medio si spostava in Vespa o in Lambretta, i ricchi con la Seicento e i milionari su Lancia o Alfa Romeo, la benzina super costava al litro l’equivalente degli odierni 3,6€. Sette anni prima della comparsa della televisione a colori, il prezzo di un giornale quotidiano era di 70 lire. Oggi è di 1,70€. Come dire che una lira del 1970 non valeva più degli attuali 2,4 centesimi di euro. Un disco 45 giri costava l’equivalente di 19€, e un LP – roba per pochi – la bellezza di 72€. E solo per ascoltare tre canzonette selezionate nel  juke-box occorrevano i 2,4€ di allora: la preziosa moneta in acmonital da cento lire.  Chi è sopravvissuto alla benzina a 3,6€, quando nessuno faceva il pieno ma si limitava ai 5 o 10 litri a botta, per poi magari allungarli col benzolo od altri frutti dell’inventiva giovanile, non si spaventa di fronte a