Non basta scaldar l’aria perché la mongolfiera si alzi in volo. Occorre anche mollar le cime che la inchiodano a terra e liberarsi della zavorra. Il pallone gonfiato già l’avevamo, i legami di un’alleanza suicida son stati provvidenzialmente tagliati e la zavorra infine gettata al suolo. Non poteva finire diversamente. «Mente tra ozi» è l’anagramma di Matteo Renzi: lo scacciavoti che della mongolfiera s’è servito per sollevarsi quel minimo necessario per non esser cacciato dal Parlamento. Un passaggio non gratuito, se è vero che grazie al leopoldino il partito di Calenda ha scansato la raccolta firme indispensabile per presentare la lista. Ma adesso, avuto ciascuno quel che dalla forzata alleanza si proponeva di ottenere, nulla più accomuna l’innaturale unione tra un sognatore puro e il praticone impuro. Libero dalla zavorra, il pallone non può che riprender quota. A patto che non insegua numeri e percentuali da partito di massa. Numeri che poco si addicono a un vero partito di cent
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.