Sarà forse per via di un passato da Alto Commissario per i Rifugiati e del prolungato contatto con i perseguitati di tutto il mondo, se l’ex primo ministro portoghese António Guterres, attuale Segretario Generale delle Nazioni Unite, di professione ingegnere e non filosofo, ha trovato ieri un motivo per scagliarsi contro la nazione di Israele, vittima il 7 Ottobre del più vile e spietato oltraggio mai perpetrato contro un popolo dalla fine dell’ultimo conflitto mondiale. «È importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla, il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione», sono state le improvvide parole del Segretario Generale davanti al Consiglio di Sicurezza, seguite dall’immediata richiesta di dimissioni da parte dell’ambasciatore israeliano Gilad Erdan. Parole a dir poco inopportune e inattese, sulle labbra di chi presiede quell’assemblea di rappresentanti di 193 nazioni, nata per riconciliare i popoli attraverso il dialogo,
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.