Ci risiamo. Non solo Regeni. Non soltanto gli oltre duemila Italiani incarcerati all’estero, troppi dei quali senza alcun ragionevole motivo. Ora è il momento di una giornalista non ancora trentenne, con i visti in regola e un piano di lavoro concordato con le autorità di Teheran, sotto la tutela dell’ambasciata d’Italia. Chi pensava che fosse sufficiente strizzare italianescamente l’occhio a chiunque, da Putin a Musk, da Zelensky a Orban, per assicurare al Paese un presente (e un futuro) di pace, è richiamato alla dura realtà: non siamo noi a sceglierci i nemici, sono loro che scelgono noi. E per inimicarsi il prossimo, ogni motivazione è superflua, come ben sanno tanto l’agnello che il lupo. Chi è grosso e potente troverà sempre il modo di giustificare ogni sopraffazione ai danni del più debole. E il debole tenterà comunque di sommuovere la Storia sfidando il più forte. Come nel 1940, quando gli Italiani senza neppure il bagno in casa, tra la fame più nera e letteralmente con le...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.