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Visualizzazione dei post da aprile 2, 2023

PNRR: Per Noncuranza Rifiuto e Rinuncio

Nel Paese degli ominicchi, la colpa è sempre di qualcun altro.  Vai a sbattere con l’auto dalle gomme lisce e la colpa è di chi te l’ha venduta, che non ha avuto il buon gusto di cambiarle.  Così anche la colpa di chi è visibilmente in affanno per l’incapacità di condurre a buon fine («mettere a terra» nello slang aviatorio di chi si beffa della lingua italiana) gli investimenti del PNRR, è certamente da imputare al precedente governo. Mica a quello attuale, che pure, impettito, va narrando al mondo d’esser mille volte migliore del precedente.  La verità è ovviamente un’altra.  Se compro un’auto usata, per di più dopo aver sconfitto un’agguerrita concorrenza altrettanto interessata ad averla, non posso non conoscerne a fondo i pregi e i difetti, e resto l’unico responsabile dell’eventuale incauto acquisto.  Diverso sarebbe stato il caso se l’avessi ricevuta in eredità, ma l’Italia non è più una monarchia, e il potere non lo si eredita: lo si conquista. E poi lo si amministra. Sapendol

Barcaccia la miseria!

Coloro che sostengono d’esser contro ogni sorta di sfruttamento, per qual motivo continuano a strizzar l’occhio a questi quattro fintambientalisti che cercano popolarità a basso costo a spese di opere conosciute ed amate in tutto il mondo, ma costrette a sponsorizzare senza alcuna contropartita violente campagne d’odio contro ogni forma di progresso? Chi vuol pubblicizzare un’automobile, un profumo o una merendina, stacca assegni a sei cifre per assicurarsi il volto di un’artista famoso o lo sfondo di un’opera d’arte o di un monumento con cui dar lustro e visibilità al proprio messaggio.  Per qual motivo, invece, chi pretende di utilizzare la Cultura – opera dell’uomo – a difesa non dell’amico Ambiente, ma di quella Natura che dell’umanità è all’opposto nemica giurata, può invece impunemente sfruttare per i propri fini, abusivamente e senza alcun costo, un patrimonio di beni e valori che appartengono a tutti? Piace giocare facile, a questi che «ultima generazione» rischiano di diventa