Spiegabile, ma ingiustificabile, la decisione israeliana di sparare sulle forze di interposizione ONU in Libano. E se non è stato difficile, per Netanyahu, chiamar prudentemente «incidente» i colpi del 10 Ottobre, certamente lo è riproporre la medesima definizione per quelli sparati sul medesimo obiettivo il successivo 11 Ottobre. La spiegazione delle autorità israeliane, giustamente pretesa da tutte le nazioni impegnate nella missione UNIFIL ( United Nations Interim Force In Lebanon ), Italia in testa, è stata quella che proprio nei dintorni delle basi erano con tutta probabilità operative alcune rampe di lancio dei missili di Hezbollah. Ciò che rende quella spiegazione del tutto ingiustificabile, invece, è il fatto che qualsiasi azione in tal merito poteva (e doveva) esser concordata con quelle stesse forze di interposizione, presenti in regime di extraterritorialità, interessate non meno di Israele a ripulire il Libano di criminali sciiti che vorrebbero impadronirsene. La missione
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.