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Visualizzazione dei post da maggio 8, 2022

Servo sì. Ma di chi?

Il fazzolettato a tre punte posto a capo delle stelle a cinque punte non ha ancora cessato di lagnarsi di un Draghi «servo degli USA e della NATO» («Fracchia di Biden», nell'ultimo Crozza su Teletravaglio), che già le prime pagine dei giornali di tutto il mondo strillano la notizia della richiesta di tregua rivolta dal segretario americano alla Difesa americano Austin all'omologo ministro russo Sergej Shoigu. Esattamente quel che Draghi aveva chiesto a Biden nel corso della sua visita a Washington.  Draghi servo di Biden? O Biden servo di Draghi? Quasi in contemporanea Olaf Scholz ritrova sulla rubrica il numero cancellato di Putin e si attacca al telefono per inoltrare al capo di tutte le Russie la medesima richiesta di cessate il fuoco. Confermando in tal modo una preesistente intesa di Draghi non solo con Macron, ma anche col cancelliere tedesco.   Draghi servo dell'Unione Europea? O l'Unione serva di Draghi? Putin, come prevedibile, ha risposto picche ad entrambi, m

— È un'ingiustizia, però!...

È un Putin-Calimero quello che sulla Piazza Rossa (ma non di vergogna) frigna indignato contro il complotto mondiale antirusso, che oltre a diffondere sentimenti di emarginazione e odio contro il suo popolo, nasconderebbe un premeditato piano di invasione NATO contro il suo (e sottolineiamo suo ) Paese.  — Ce l'hanno tutti con me perché son piccolo e nero! — si lagnava il pulcino più amato dai bimbi italiani degli anni Sessanta, consumatori compulsivi di meravigliosi Caroselli.  — Ma tu non sei nero: sei solo sporco! — rispondeva con toni rassicuranti la voce fuori campo, suggerendo quale definitivo rimedio il prodigioso detersivo Ava. Anche lo Zar di tutte le Russie, indiscutibilmente assai più nero di Calimero, è in realtà oltremisura sporco, e il puzzo che emana è tale che finisce inevitabilmente con l'attaccarsi a chiunque gli stia vicino: non solo agli oligarchi e ai leccatutto che gli fanno corona, ma anche all'incolpevole popolo russo.  È sempre successo, nella Stori

Offendere e difendere

  Spopola su non pochi quotidiani italiani, di quelli in cui persino il pesce rifiuta d'essere incartato, il sottile discrimine tra armi «difensive» (liberamente inviabili in Ucraina) e «offensive» (da evitare).  La questione viene discussa con piglio dottorale e dovizia d'argomenti, come se diecimila anni di umane vicende non stiano lì ad insegnare che il bene o il male, l'offesa o la difesa non risiedano certo nell'oggetto, ma nell'uso che se ne fa. Come ben sanno tante suocere e mariti, spesso non innocenti bersagli di posacenere d'alabastro, macinapepe e piatti da cucina, oggetti evidentemente progettati per altri più pacifici usi.  Non è una notizia che il medesimo coltello possa essere utilizzato per affettare il pane o per uccidere, o che con l'atomo ci si possa distruggere il mondo o far marciare il frigorifero. Eppure ferve il dibattito tra chi sostiene che l'aiuto bellico necessario per frenare l'avanzata russa non debba andar oltre un prov

Pacifismi

Nell’appartamento accanto al tuo, un malvivente sfonda la porta e tenta di strangolare il vicino e stuprare la moglie, mentre i figlioletti strillano disperati.  Tu sei a letto che leggi tranquillamente il tuo libro preferito, in attesa di prender sonno. Ma tutto quel chiasso ti dà fastidio.  Come ristabilire la pace? 1. Sei un pacifista modello John Wayne.  Ti alzi dal letto, ti fiondi nell’appartamento, stendi il criminale con un pugno, aiuti la donna a rivestirsi, poi l’uomo a rialzarsi, quindi dai una carezza ai bambini. Trascini il malvivente fino al balcone e lo butti giù, lo osservi precipitare e infine spiaccicarsi al suolo. — Oops, mi è sfuggito inavvertitamente!    Pace è fatta. Torni al tuo lettuccio e riprendi la lettura.  2. Sei un pacifista modello NATO. Ti alzi dal letto, prendi un grosso coltello da cucina, raggiungi la porta spalancata dell’appartamento ma non entri. Attiri l’attenzione del pover uomo che striscia per terra e gli lanci il coltello.  — Resisti! — Con qu