Eh sì! Anche la «Chiesa dell’Altrove» è farina (del sacco) di Grillo. Di Beppe Grillo. Ligurmente insoddisfatto dei 300.000 euro corrispostigli ogni anno dal Mo’ Vi Mento per le sue invisibili consulenze (starsene zitto e buono, col telefono staccato, in una delle sue case in città, al mare o in campagna) il Grillo non più Parlante ha deciso di dar vita a un proprio credo religioso: la «Chiesa dell'Altrove». Le basi del suo divino pensiero sono di pura scuola matematico-pitagorica: se ai partiti va il 2‰ dell’IRPEF e alle chiese l’8‰, dar vita a una compagine religiosa è quattro volte più consono alle sue liguri aspirazioni che non fondarne una di stampo politico, ancor meno se dovesse poi rivelarsi una di quelle dove i (non sempre) fedeli ti si rivoltano contro. Se a ciò si aggiunge l'indiscutibile fatto che il trecentesco contratto di consulenza silenziosa scadrà tra poco più di un mese, mentre batte cassa la squadra di avvocati che in tribunale difende il figlio dalle di l
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.