Dagli amici mi salvi Iddio, dai nemici mi salvo io. Insegna un antico proverbio. Chi sono, oggidì, gli amici dei Palestinesi residenti a Gaza, più o meno forzati elettori (al 56%) dei carnefici di Hamas? Sulla carta i sostenitori sarebbero in tanti: non soltanto i 22 Stati che costituiscono la Lega Araba, ma anche l’Iran e la Turchia, insieme con la maggioranza di chiunque, in ogni Paese del mondo, professi la religione islamica. Con un tal numero di ricchi e potenti amici, il minimo che ci si sarebbe potuto attendere era vederli in gara per ospitare il maggior possibile numero di Gazei in fuga, per paracadutare sulla Striscia migliaia di container con cibarie e generi di prima necessità, per costringere l’Egitto (Stato membro della Lega) a spalancare i propri confini con Gaza, per trovare una soluzione alla crisi e magari contribuire a liberare gli ostaggi e a consegnare a un qualche organo di giustizia i macellai di Hamas... Nulla di tutto questo. Tutto tace. Tacciono persino
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.