Niente più di una limousine lunga trenta metri che arranca faticosamente per le strade d’America può meglio incarnare l’insulsa quanto inutile brama di grandezza pervicacemente inseguita da quel solitario neurone che abusivamente alloggia nell’altrimenti deserta capoccia di Donald Trump. Un’auto (?) buona per tutto: dai parties alle avventure galanti. Per tutto, ma non per quello che una vera automobile dovrebbe innanzitutto saper fare: muoversi con agilità e destrezza da un luogo all’altro percorrendo qualsiasi tipo di strada. I ventisette staterelli, repubbliche e regni della vecchia Europa potranno forse essere, agli occhi del Pannocchia, poco più che altrettanti scompagnati maialini, privi come sono di una casa comune e di un mandriano che li guidi. Ma vivon forse meglio quei cinquanta Stati americani stipati all’interno di una sola vettura lunga e stretta con una sola persona al volante? Abile e capace conducente, quando va bene. Stupido ed inetto quando (come stavolta) va male?...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.