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Visualizzazione dei post da settembre 3, 2023

Parfum d’élections

C’è profumo di elezioni, e i profumandi si preparano. Si voterà tra il 6 e il 9 Giugno 2024 per dar vita al nuovo Parlamento Europeo: organismo del quale non è mai importato una ceppa a chi ha sempre trovato più comodo giocare in casa, contro avversari acquistabili a prezzi scontati e poche regole – o nessuna – da osservare.  Così il Parlamento Europeo è sempre stato considerato dagli italici  avvoltoi come un’avventurosa alternativa alla pensione, inventata al fine di far sparire anzitempo, con metodi fortunatamente non putiniani, quei compagni di partito più scomodi: promoveatur ut amoveatur .  Lo scenario è radicalmente mutato, a detta di tanti qualificati osservatori.  Il perdurare del conflitto ucraino e la sostanziale condizione di disarmo dei 27 Stati dell’Unione (solo la Francia dispone di una rete di basi estere ed armamenti a lungo raggio), unitamente al tentativo dei 20 Paesi dell’Eurozona di consolidare e proteggere la moneta ad essi comune, ha fatto sì che la serie «A» del