C’è profumo di elezioni, e i profumandi si preparano. Si voterà tra il 6 e il 9 Giugno 2024 per dar vita al nuovo Parlamento Europeo: organismo del quale non è mai importato una ceppa a chi ha sempre trovato più comodo giocare in casa, contro avversari acquistabili a prezzi scontati e poche regole – o nessuna – da osservare. Così il Parlamento Europeo è sempre stato considerato dagli italici avvoltoi come un’avventurosa alternativa alla pensione, inventata al fine di far sparire anzitempo, con metodi fortunatamente non putiniani, quei compagni di partito più scomodi: promoveatur ut amoveatur . Lo scenario è radicalmente mutato, a detta di tanti qualificati osservatori. Il perdurare del conflitto ucraino e la sostanziale condizione di disarmo dei 27 Stati dell’Unione (solo la Francia dispone di una rete di basi estere ed armamenti a lungo raggio), unitamente al tentativo dei 20 Paesi dell’Eurozona di consolidare e proteggere la moneta ad essi comune, ha fatto sì che la serie «A» del
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.