Quella che appariva una precipua caratteristica degli animali (e vegetali) dell’italico governo, e cioè l’ininterrotto latrare quale miglior alternativa al mordere, pare aver fatto scuola anche sul ponte di comando della Casa Bianca. Nessuno, per adesso, porta sulle carni l’impronta della dentiera del Pannocchia. Tutti hanno invece le orecchie in frantumi per l’ininterrotto abbaiare, la cui eco risuona in ogni angolo di un pianeta sempre più stupefatto. Ultimo latrato, dopo i tanti lanciati allo Stato sovrano di Panama, al regno di Danimarca, al reame britannico del Canada, agli Stati Uniti del Messico, all’Unione Europea, alla Cina, alle truppe multisex arcobaleno, è quello destinato all’ex compagno di merende Putin, già suo maestro. Il dittatore russo, a cui nulla manca tranne che il rispetto e l’onore, sentendosi colpito proprio in quei due assenti ma bramati beni, ha risposto dipingendo per interposta persona Trump come un «teppistello da strada». Quasi lui fosse invece ...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.