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Visualizzazione dei post da agosto 3, 2025

Chi ha paura della Magistratura?

Quando un Tribunale emette una sentenza, lo fa «In nome del Popolo Italiano» (artt. 125 e 546 CPP). Non del Re (che più non c’è); non del Partito (come in Cina); non del Governo (come nei sistemi dittatoriali), ma del Popolo Italiano. Ossia del Parlamento. Che quel «popolo italiano» rappresenta ed incarna: unica istituzione statale eletta con suffragio universale. Ciò stabilito, pronunciarsi contro una sentenza della Magistratura, significa opporsi e contrapporsi alla volontà del Parlamento.  Se a farlo è una persona, fisica o giuridica, soggetta alla legge italiana, che si ritenga danneggiata da una sentenza che ritenga errata o ingiusta, è in suo potere impugnare la sentenza e chiedere un riesame del giudizio, ed eventualmente un’ulteriore conferma in terzo grado. Ma certamente non è nei poteri di un Governo contestare una sentenza della Magistratura che riguardi persone (fisiche o giuridiche) terze.  La vera separazione delle carriere, quella che in Italia urge e necessita,...