Il format dell’ultimo decreto sicurezza dello scorso 4 Maggio (D.L. 48/2025), varato dal Governo calpestando le teste (avendocene) di un Parlamento a cui è ancora concesso parlare ma non legiferare, è quello del famigerato decreto rave : ci si inventa un nemico che non c’è – meglio se con un bel nome straniero – e quindi, anziché combatterlo con le leggi che da tempo esistono (occupazione di suolo pubblico, invasione di proprietà privata, rumori molesti, mancato rispetto delle norme di sicurezza, spaccio di stupefacenti, commercio abusivo...) ci si inventa una norma punitiva specifica. Tanto altisonante quanto di fatto inapplicabile. Anche perché, se realmente esistesse una qualche volontà di applicare la legge, quel compito spetterebbe al potere esecutivo (il Governo), che però se ne guarda bene, impegnato com’è ad annacquare o a cancellare quelle altre norme che già esistono ma disturbano mafie, ladri, spie, profittatori, evasori. Come già accadde per il rave , molte delle moti...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.