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Visualizzazione dei post da marzo 24, 2024

Bendata e imbavagliata

I manicomi, in Italia, han chiuso i battenti nel 1978, con la legge 180, ma c’è chi oggi vorrebbe riaprirli. E non per rinchiuderci chi col coltello stermina la famiglia o incendia la propria casa, ma i magistrati italiani, fortemente sospettati di instabilità mentale.  I magistrati, non solo in Italia, sono simpatici a pochi. In particolare non lo sono ai delinquenti. Ogni procedura giudiziaria, per sua natura, si conclude inevitabilmente con un vincitore e con un vinto: il primo non potrà che dir mirabilia di chi l’ha giudicato, il secondo lo accuserà di  profonda ingiustizia, di odio preconcetto nei confronti di un innocente, di pazzia. Ad ogni processo, il giudice aggiunge alla sua lista un grato riconoscente amico ed un irriducibile nemico.  I guai cominciano quando la criminalità arriva al potere, come accadde alla vigilia della lunga stagione di Mani pulite, dopo che il crollo della Cortina di Ferro pose fine ai grassi finanziamenti che da Est e da Ovest furono per quasi cinquan

Cartucce a salve

Cessare il fuoco? Nulla di più semplice: sarebbe sufficiente che Hamas liberasse senza condizione alcuna gli ostaggi sopravvissuti che illegalmente detiene. Ma i terroristi di Gaza si guardano bene dal farlo.  A volerla dir tutta, il fuoco nell’area era cessato già da molti anni. Pur non guardandosi di buon occhio, Palestinesi e Israeliani riuscivano in qualche modo a convivere, mescolandosi sui medesimi territori come un tempo in America pellerossa e coloni, alternando lunghi periodi di forzata pace ad atroci episodi di tensione e di guerra. A riattizzarlo, quel fuoco, ci ha pensato Hamas. Con le distruzioni, i rapimenti e i massacri del 7 Ottobre. Azioni tali da cancellare per sempre lo status di essere umano di cui indebitamente si fregiavano le bestie che le hanno poste in essere, schifate persino dagli stessi Palestinesi. Quelli veri. Quelli che non scavano tunnel ma conducono una vita di famiglia e lavoro nelle città di Gerusalemme o di Tel Aviv, come nei villaggi della Cisgiord

Superior stabat lupus

— Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, bevevano al medesimo ruscello. Il lupo stava in alto e un po’ più lontano, in basso, stava l’agnello. Allora il malvagio, spinto da insaziabile appetito, cercò un pretesto per attaccar briga: «Perché – disse – hai intorbidito l’acqua che sto bevendo?».  E l’agnello, tremante: «Come avrei potuto farlo, o lupo? L’acqua scorre da dove sei tu fino alle mie sorsate!». 
 Quello, colpito dalla forza della verità, aggiunse allora: «Sei mesi fa tu hai parlato male di me!»
 Rispose l’agnello: «Veramente... non ero ancora nato!»
 «Per Ercole! Tuo padre, allora, ha parlato male di me!», disse il lupo.
 E così, afferratolo, lo uccise dandogli una morte ingiusta.
 Questa favola è scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con falsi pretesti. [Fedro, 20 a.C. - 50 d.C.] ~ • ~ • ~ Un vile attentato della Jihad islamica colpisce Mosca pochi giorni dopo le elezioni presidenziali, uccidendo 137 persone e ferendone 180. I terroristi si allontanano tranq

L'orso ferito

Non è stata una bastonata alla Russia, la strage al Crocus City Hall dello scorso 22 Marzo. È stato un pugno ben assestato sulla faccia di Putin. Lo dicono i tempi di esecuzione: pochi giorni dopo il non inatteso trionfo elettorale del dittatore russo, prima ancora che potesse incoronarsene.  Un colpo che mette a dura prova il fondamento stesso di ogni dittatura: quel patto non scritto per cui una popolazione cede consapevolmente una parte della propria libertà in cambio di una maggior sicurezza. Lo stesso tacito accordo per cui i figli sopportano di buon grado le regole e le limitazioni imposte dal padre, ma solo se questi si dimostra poi in grado di proteggerli. Quando infine scoprono che quella promessa non è in grado di mantenerla, i figli finiscono col ribellarsi. O per scappare di casa. Colpito nella sua tana, Putin non ha adesso che una sola via d’uscita: convincere il mondo che il vile attacco non è stato personalmente diretto contro di lui, ma contro la Russia intera. E chi so