Il film è appena ai titoli di testa, ma già si preannuncia avvincente. Prigozhin, capo delle truppe mercenarie Wagner che han sin qui combattuto agli ordini di Mosca in Ucraina, volta le spalle a Putin, inverte la rotta e muove verso il Cremlino occupando senza resistenza la città di Rostov. Putin risponde blindando i centri del potere a Mosca e allestendo blocchi lungo i mille chilometri che li separano da Rostov. Si rivolge quindi alle truppe della Wagner invitandole a disertare e ad arrendersi alle forze armate a lui fedeli, promettendo ai pentiti la più totale immunità. L’aria che si respira è quella di una guerra civile, evocata dallo stesso Putin con un esplicito richiamo al 1917, quando i bolscevichi «pugnalarono alle spalle» l’esercito russo impegnato nella Grande Guerra. Questi sinora i fatti, e nulla si può aggiungere, se non alcune considerazioni: 1) Prigozhin è un mercenario a capo di un esercito mercenario. Il quale per definizione combatte dalla parte di chi lo paga. L
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.