Chiedi una spiegazione, arriva in risposta una panzana. La prima? No: l’ennesima! Piccola? No: colossale! Una sola? No: tante! L’eco della vicenda Almasri non s’è ancora attenuata che già mille voci la rimbalzano, amplificandola. E la cosa curiosa è che ad attizzare il fuoco non è l’inconsistente opposizione parlamentare, ma la presidenza del Consiglio dei ministri. Quella che più dovrebbe darsi da fare per spegnerlo, piuttosto che gettar benzina nel tentativo di spostare il bersaglio dal pericoloso criminale libico in direzione di una non meglio precisata «magistratura»: termine che nel linguaggio degli opposti poteri raccoglie un po’ tutto: giudici, procuratori, cassazione, tribunali, avvocati e cancellieri, mescolando in un solo calderone le diverse competenze della Magistratura, del Parlamento, del ministro di Giustizia, degli ordini professionali, delle associazioni sindacali. L’ultima sparata – quindici minuti di teleinvettive urlate contro «alcuni giudici, fortunatamente po...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.