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Visualizzazione dei post da luglio 7, 2024

Ha vinto la Francia

Non hanno vinto «i migliori», perché di «migliori» in gara non ce n’erano. Hanno perso i peggiori: perché di «peggiori», invece, ce n’eran tanti.  Eccome se ce n’erano. C’era in primo luogo Marine Le Pen, erede di un governo nazista che ha scritto a Vichy alcune pagine tra le peggiori della Storia di Francia, a cui sognava di aggiungere nuovi oscuri capitoli.  C’era Melanchon, da troppi oggi acclamato come trionfatore, ma di fatto impedito ad incassare la vincita, conquistata non dal suo partito, ma da un disordinato mosaico che spazia dai saccheggiatori di piazza fino a quei socialisti che si riconoscono nell’irreprensibile figura dell’ex presidente Hollande.   C’era lo stesso Macron, costretto ad imporre ai Francesi crescenti sacrifici – a fronte del più alto debito pubblico d’Europa – ma evidentemente privo di quel carisma e di quel favore popolare che in tempi assai peggiori consentirono ad altri di chiedere alla propria gente lacrime, sudore e sangue. Ottenendoli.      Ciascuno di