Quando qualcuno si degnerà di presentare a Donald Trump la somma dei danni che egli ha arrecato alla nazione, insieme all’agonia del dollaro e allo smagrimento dei mercati non passerà inosservato il crollo del turismo estero. New York o Las Vegas, grazie al Pannocchia, hanno oggi lo stesso richiamo turistico di una Mosca o di una San Pietroburgo. Si salvano – per adesso – grazie ai visitatori dei cinquanta Stati e alle vecchie prenotazioni già in essere. Ma chi, oggi, in Europa, sogna e progetta un periodo di vacanza negli States? Andare a far visita in casa di persone che ti riempiono di ingiustificati insulti e addirittura pretendono la restituzione di denaro che non gli è in alcun modo dovuto? E se tanta demotivazione vale per gli Europei, figuriamoci per Asiatici, Africani o Sudamericani, costretti a considerare tra i rischi quello d’essere incarcerati per tentata immigrazione irregolare! Il turismo è la prostituzione degli Stati: quando una nazione si fa bella e decide ...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.