L’improvviso innamoramento della gioventù europea per la causa palestinese (in misura crescente quanto più ci si allontana dal confine russo!) è quanto meno degno di riflessione. Più che dalla compassione per le (volute) sofferenze della popolazione di Gaza, erroneamente identificata con «i Palestinesi» (nemici dichiarati di Hamas), tanto rancore ideologico pare piuttosto ispirato da due diversi sentimenti: 1) il terrore di una guerra globale innescata dalla Russia, sempre più alle porte; 2) la presa di coscienza della debolezza militare e politica di un’Unione Europea che ancora non si è fatta Stato. L’Europa è debole, e i deboli simpatizzano per i deboli, identificati stavolta nei civili di Gaza. È una situazione che ricorda in qualche misura la lunga stagione dell’impegno americano in Vietnam. Anche allora le strade erano piene di giovani e giovanissimi pronti a schierarsi dalla parte dei presunti deboli (che così deboli poi non erano, se è vero che hanno vinto) pu...
423 anni dopo il primo arrivo in Paradiso, confinato su una nuvola periferica al numero 22.676, ho finalmente conquistato le ali di angelo di terza categoria, col diritto ad alloggiare nella più signorile Nuvola 37. Ed è da qui che vi scrivo, per ringraziare l'umanità che con le sue eterne stupidaggini allieta le giornate di noi alati. Senza di voi, non avremmo che noia eterna. Grazie a voi, invece, non mancano occasioni per ridere, arrabbiarci, sbeffeggiarvi. In una parola: per vivere.