Ora, mettevi negli (spessi) panni dei Finlandesi, e immaginate d'esser nati in un Paese poco più grande dell'Italia (338.424 kmq contro i nostri 302.073) ma con un decimo degli abitanti (5,5 milioni contro i nostri 59), gravato da un clima infame che neanche nelle più calde giornate di Luglio va oltre i 14° e che neppure il fiato sul collo dei Russi (1.340 km di frontiera terrestre in comune) riesce a scaldare, liberatosi solo nel 1918 dal pesante giogo dell'Impero Zarista e popolato da individui pacifici per necessità (occorrono un'ora d'auto, o due di slitta, prima di trovar qualcuno con cui brigare) e diteci voi se le minacce a 360° del più infelice tra i Russi non finirebbero per rovinarvi il sonno.
Quando il destino vuole che un condominio signorile venga a trovarsi a diretto contatto col più malfamato dei quartieri cittadini, nessuno può trovar da ridire se i condòmini decidono di assumere un portiere. E pure bello robusto. Magari rinunciano a cambiare la tivù o il vecchio divano, ma come far finta di niente quando vedi ogni giorno i malfattori che ti vivono accanto introdursi con la forza nei palazzi vicini, ucciderne i proprietari e far strage di ogni cosa?
Nessuna meraviglia, dunque, se il finnico capocondominio, sentiti gli altri condòmini, chiederà questa domenica mattina la protezione armata da parte della maggiore compagnia di vigilanza operativa in zona: la North Atlantic Treaty Organization, Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, altrimenti detta NATO.
Immediata e stizzita la reazione del capo dei malfattori: «La Russia sarà costretta ad adottare misure di ritorsione, sia di tipo tecnico-militare che di altra natura, al fine di fermare l’insorgere di minacce alla sua sicurezza nazionale!»
La quale Russia è casualmente una federazione 50 volte più grande della Finlandia, con una popolazione 26 volte più numerosa. Un orso «minacciato» da una formica che ha il solo torto, vedendo l'orso dar fuori di testa, di aver preventivamente deciso di scavarsi una tana più sicura.
Non si comprende infatti in che modo un'alleanza militare sorta con scopi esclusivamente consultivi e difensivi possa costituire una minaccia per qualcuno, se non per i malintenzionati che tentino di aggredire uno degli Stati membri.
Il Trattato di Washington (1949) che regola il funzionamento dell'Organizzazione si ispira alla Carta delle Nazioni Unite e consta di 14 articoli.
Il primo impegna gli Stati membri a risolvere qualsiasi controversia internazionale in modo pacifico, astenendosi dall'uso della forza.
Il secondo sollecita la collaborazione politica ed economica fra gli Stati partecipanti.
Il terzo chiede a ciascun membro di provvedere al rafforzamento della propria e della mutua difesa.
Il quarto impone la preventiva consultazione tra Stati partner quando uno di essi veda minacciata la propria integrità territoriale o la propria indipendenza politica.
Gli articoli dal quinto al settimo regolano i doveri di mutuo soccorso tra Stati in caso di attacco armato esterno nei confronti di uno di essi. Uno per tutti, tutti per uno.
Il nono istituisce il Consiglio Generale e il Consiglio di Difesa.
Il decimo stabilisce che uno Stato terzo possa essere invitato con voto unanime ad aderire al Trattato.
Gli ultimi quattro articoli normano le modalità di ratifica e la durata degli accordi.
In qual modo, dunque, una Finlandia neomatricola NATO potrebbe costituire una minaccia per un qualsiasi altro Stato sul pianeta, confinante o meno? Dove sta scritto? In quale articolo?
Aderendo al trattato, la Finlandia non imbraccerebbe un mitra, ma indosserebbe un elmetto.
E se è sufficiente la vista di un simile copricapo per spaventare la Grande Russia, il problema non sta certo nel metallico quanto robusto copricapo, ma in chi vede in esso un imprevisto ostacolo ai suoi bellicosi progetti. Che non erano evidentemente quelli di baciare il vicino sulla fronte, quanto piuttosto di bastonarlo.
Progetto che solo in una visione sadomaso del proprio futuro, il Paese dei Mille Laghi avrebbe potuto passivamente accettare.
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