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Elogio del «Non ancora!»

Se solo gli umani sapessero quanto tutto quel che più li preoccupa appaia più chiaro, visto da quassù! 
C'è voluta qualche decina di migliaia di anni prima che i terrestri accettassero l'idea che la Terra fosse tonda (e molti ne restano ancora da convincere). A noi, da quassù, è sufficiente affacciare il naso fuori dalla nuvola per osservare il pianeta ruotare maestoso nel cielo. 
Allo stesso modo ci stupiamo nel vedere i suoi abitanti consumare in sterili diatribe buona parte delle loro altrimenti fortunate esistenze. Ed è buffo che spetti a noi, che vivi più non siamo, insegnare come vivere ai viventi! Non meravigliatevi dunque se tra i nostri compiti vi è anche quello di elargire di tanto in tanto qualche angelico consiglio. 
Il suggerimento di oggi è che gli umani aboliscano definitivamente l'uso del SÌ e del NO. Causa prima e perniciosissima di gran parte dei loro mali. 
Dicono i Romani (queli de Roma, no' queli de Caligola): «Con un SÌ ti impicci, con un NO ti spicci». Saggio principio, oltremodo se il NO viene estratto dalla fondina in risposta a chi ti chiede denaro o altri favori. Un SÌ è sempre e comunque un impegno, sia esso un giuramento d'eterno amore o la risposta a una richiesta d'aiuto. E non sempre chi vi ronza intorno lo merita. 
D'altra parte anche un NO determinato e a prescindere ha i suoi svantaggi. Un conto è scoccare il vostro NO alla trapanagonadi che vi squilla ogni santo giorno alle tre del mattino per proporvi l'ennesimo contratto Enel Energia, un altro è negarsi a chi veramente ha intenzione di farvi del bene. Chi risponderebbe NO al tabaccaio che vi chiede se intendete incassare subito il gratta&vinci rivelatosi per una volta più vinci che gratta? O al notaio che attende di sapere se pensate di accettare la ricca eredità lasciata dal prozio un tempo lì tra voi, ma adesso qui tra noi? 
Se ciò non basta, giova ricordare come qualsiasi portatore sano di NO si conquisti ben presto la fama del bastian contrario, dell'intrattabile, dell'irriconoscente, dello scorbutico, del misantropo, della persona che è meglio evitare. Non meno di quanto i devoti del SÌ si guadagnino in brevissimo tempo la nomea di fessi e boccaloni (oltre a numerosi contratti Enel Energia).
La soluzione del problema, vista da quassù è chiara e limpida: occorre aver cura di evitare tanto l'uso del SÌ che quello del NO, sostituendoli con l'assai più elastico NON ANCORA. 
Il NON ANCORA spiccia e non impiccia: non comporta alcuna scelta e lascia sempre aperta una via. È un bivio sul quale soffermarsi, in attesa di comprendere quale sia la strada più agevole e conveniente da percorrere. 
L'amico che non vedete da anni vi chiede se avete fatto i soldi? Con un NO lo fate godere. Con un SÌ lo fate inviperire. Con un NON ANCORA lo lasciate dubbioso e interdetto. 
Vi chiederà allora se siete infine riuscito a coricarvi la più bella del liceo, responsabile di tante infrazioni al sesto comandamento e di non poche materie a Settembre. Con un NO perderete per sempre la sua stima. Con un SÌ susciterete un'insana e rancorosa invidia. Con un NON ANCORA acquisterete la fama del duro che non molla (sebbene a non mollarla sia stata, ahimè, l'oggetto del discorso). 
Il poveretto proverà allora a punzecchiarvi domandandovi se avete poi coronato il vostro antico sogno di una lunga vacanza a Thaiti. Un NO vi farà passare per sfigato. Un SÌ potrebbe chiudere un'amicizia. Un NON ANCORA segnerà invece la differenza tra un plebeo vorrei-ma-non-posso e un signorile potrei-ma-non-voglio.
Passerà allora ad argomenti di maggior peso concettuale. Vi chiederà se credete in Dio, se vi siete sposati, se votate per questo o quel partito, o se temete il riscaldamento globale. Un bel NON ANCORA sarà sempre la risposta più corretta. E se avrà il coraggio di addentrarsi in argomenti filosoficamente più compromettenti, chiedendovi per esempio se avete mai ucciso qualcuno, un torvo NON ANCORA indurrà il vostro interlocutore a guardarvi con un certo timore, e magari con maggior rispetto.
Resta un ultimo dubbio. Come comportarsi in quei pochi casi in cui la sola possibilità data è quella di una scelta netta tra un SÌ od un NO? 
Avete la fortuna di vivere in un'epoca di incertezze. Quando in tempi ormai lontani vi si chiedeva di indicare sui documenti il sesso, e la scelta si limitava alla M o alla F, oggi esiste tra quelle due lettere una gamma infinita di L, G, B, T, Q... E, casomai non bastassero, un bel segno «+» che sta ad indicare tutto quel che oggi non è ma che comunque potrebbe essere. Così che mentre voi avete finalmente cessato di interrogarvi sul sesso degli angeli, noi abbiamo appena iniziato a interrogarci su quello degli umani. Detto ciò, alla domanda «Sei maschio?», «Sei femmina?», nulla vieta di rispondere con un promettente NON ANCORA.
Esistono tuttavia domande ben più stringenti, come quelle che riempiono le schede dei referendum, siano essi sul nucleare, sulle canne bis e tris o sulla giustizia, dove non è concessa altra possibile opzione se non quella, prestampata e in carattere grassetto, di un SÌ o di un NO. 
Che fare, allora, in tali deplorevoli casi?
Come è sempre consigliabile, prima di cimentarsi in una qualsiasi risposta sarebbe bene leggere attentamente la domanda. Sarà facile comprendere, dopo averla letta, che mai come in questi casi, quando c'è chi vorrebbe forzare una risposta in un senso o nell'altro, la scelta migliore non può che essere il NON ANCORA. E pazienza se la scheda non lo prevede: nulla impedisce di scrivercelo sopra a mano. 
Vuoi chiudere le centrali nucleari? NON ANCORA. Vuoi ridurre il numero dei Parlamentari? NON ANCORA. Voi legalizzare le canne? NON ANCORA 
Anche perché abboccare all'amo con SÌ o con un NO altro non sarebbe che la certificazione di un'incapacità dei nostri parlamentari di legiferare in materia. Un vero e proprio insulto che nessuno vorrebbe mai rivolger loro.
O quantomeno, NON ANCORA.

Commenti

  1. NON ANCORA utilizzato, ma ben assimilato! 😁👍

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  2. Non ancora🤷🏼‍♀️ , quando🤔?

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